Il viaggio qui è tutto urbano, si esaurisce nello spazio delle città ma si estende nel tempo. È un viaggio da flâneuse e io mi ci riconosco moltissimo. Non esiste(va) la parola flâneur al femminile finché non l’ha usata Lauren Elkin facendoci realizzare che molte di noi lo erano già a dispetto della grammatica. Che arriva sempre un po’ in ritardo rispetto ai cambiamenti ma che finisce con il tempo per interpretarli, adeguandosi.
Se oggi la libertà di camminare per strada ci sembra scontata, c’è stato un tempo in cui era inconcepibile per una donna. Non senza una meta, per il puro piacere di vagare. E in molti casi anche con un obiettivo preciso, per andare da qui a lì, non era possibile farlo da sola.
L’autrice racconta gli spazi urbani attraversati dalle donne, quelle del passato di cui ripercorre i passi e racconta le storie. Li ripercorre davvero calpestando le vie delle città e ritrovando, lei americana, il gusto di camminare a piedi per le vie di Parigi, poi di Venezia. Ma ci porta anche a Tokyo, New York e Londra.
Ma poi siamo sicure che questa libertà che qualcuna a un certo punto ha deciso di prendersi sia davvero tale anche oggi? Ci sentiamo sempre sicure per strada da sole? In certi momenti, per alcune di noi, camminare per strada diventa un atto femminista. Anche per questo mi dichiaro orgogliosamente e decisamente flâneuse e con ciò rivendico una libertà che purtroppo non mi appartiene ancora del tutto ma che voglio prendermi e che faccio di tutto per prendermi.
Per imparare a prendersi la libertà di vagare
Se questo libro ti incuriosisce considera di acquistarlo tramite il mio link di affiliazione. Il prezzo per te non cambia, a me viene riconosciuta una piccola percentuale sul tuo acquisto che userò per comprare altri libri da raccontarti.