Avrei voluto averlo con me durante il mio viaggio a Praga ma questo libro è uscito solo di recente, a Giugno 2020, nella bella collana Passaggi di Dogana di Giulio Perrone Editore che seguo sin dalla sua prima apparizione. Il primo volume su Trieste lo acquistai proprio alla vigilia di un viaggio in quella città. Te lo racconterò presto insieme agli altri della serie.
A Praga andai diversi anni fa e mi toccò collezionare notizie da più libri, brochure, guide e siti web. Allora anch’io cercavo soprattutto Kafka. Questo libro raccoglie tutto quel che ha a che fare con l’autore e la sua città e per me leggerlo è stato un po’ come tornarvi con la guida dello scrittore che dopo tanti anni sa ancora sorprendermi e spiazzarmi con la sua letteratura, mostrarmi pieghe della vita che non avevo ancora frugato. Con lo stesso spirito – andare a frugare tra le pieghe, i ricordi, le viette, le cose dimenticate – questo libro ti guida in città.
Si comincia dalla fine, cioè dal Nový židovský hřbitov, il Nuovo Cimitero Ebraico dov’è sepoltro lo scrittore. E dove naturalmente mi recai anche io, preferendo però il disordine e la stratificazione di storia e di storie del Starý Židovský Hřbitov, il Vecchio Cimitero Ebraico di Josefov dove si trovano anche le sinagoghe sopravvissute e molti ricordi. Di Kafka e non solo.
Nel corso del libro visitiamo tutte le case abitate dalla famiglia Kafka nella corsa forsennata al prestigio sociale che faceva il paio con quello economico. E poi le case che l’autore abitò da solo, inclusa la stanzetta azzurra al Vicolo d’Oro che aveva affittato la sorella. Attraversiamo la città sulla scia dell’irrequieta vita dello scrittore che si sentiva scisso già alle radici: ebreo, tedesco, boemo. Giuseppe Lupo è questa città che va cercando e mostrandoci, quella interiore più ancora che quella geografica. Anche se fornisce indicazioni puntuali su dove si trovino (o si trovassero se ormai scomparsi) edifici, ponti, strade.
Scopriamo una Praga stratificata quanto l’anima dell’autore. Basta grattare appena la patina turistica che nel corso dei decenni si è sovrapposta all’immagine più autentica della città per scoprire atmosfere, ricordi, storie che sopravvivono indenni al tempo. D’altronde lo stesso Kafka detestava il clamore del centro storico che non gli permetteva di scrivere, non è dunque un problema di adesso, pur essendo mutati i motivi del rumore.
Per questa ragione dopo tanto vagare in città, prima sulle mie scarpe, poi di nuovo tra queste pagine, il punto che ho preferito credo sia la collina di Petřín, dove ti porta anche questo libro. Mi ci arrampicai a piedi in una mattina di un gelido Gennaio. Vidi una città diversa da quella che avevo percorso nei giorni precedenti, come sospesa, congelata nel tempo (non solo per la neve che tutta la imbiancava) e che si mostrava silenziosa ai miei piedi come un invito: scopri cosa celo. Allora promisi di tornare. E in un certo senso l’ho appena fatto con questa lettura.
Alla scoperta della Praga di Kafka:
Dove: Praga
Titolo: A Praga con Kafka. Le vie, le case, i ricordi
Autorə: Giuseppe Lupo
Editore e anno: Giulio Perrone 2020
Genere: saggio, guida di viaggio
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Mondadori Giulio Perrone Editore
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