Molto più che in altre città d’Europa, camminare per le strade di Berlino significa calpestare la storia ancora pulsante, vederla ad ogni angolo e avvertirne la presenza recentissima. Ho un ricordo preciso del giorno in cui cadde il muro, è uno di quegli eventi storici epocali di cui posso dire “io c’ero”. Benché avessi solo 11 anni ne ho un ricordo vivissimo e commovente.
Non sapevo ancora, l’intuivo appena, quale portata politica e storica avesse il gesto dei berlinesi di issarsi a cavallo del muro, mentre lo facevano a pezzi e un violoncello suonava in mezzo a quel fragore umano. Però avvertivo la portata emotiva di quel momento, era travolgente persino per una bambina all’altro capo dell’Europa. Se ne parlò per giorni, mesi. Al tg, in famiglia, a scuola, sui giornali. Non era ancora qualcosa che si trovasse sui libri, stava succedendo davanti agli occhi, ma sapevamo tutti che sui libri la caduta del Muro di Berlino ci sarebbe finita.
Quando a Berlino andai ormai adulta volli cercare le tracce di quel momento, frugare tra i ricordi della città e confrontarli con i miei. Lo stesso è successo leggendo il libro che Francesca Zilio ha dedicato alla Berlino divisa e poi riunificata. Contiene 4 itinerari storici nella Berlino della Guerra Fredda, come spiega il sottotitolo. È un viaggio appassionante, molto ben documentato, arricchito da mappe e fotografie d’epoca. Ti piacerà se sei appassionatə di storia, amante di Berlino, desiderosə di scoprire i retroscena, le verità celate, quelle raccontate poco oppure per niente.
Il volume racconta la storia della città nel periodo della Guerra Fredda e subito dopo la caduta del Muro attraverso le vie, gli edifici, gli eventi storici, i piani grandiosi per la città pre-bellica, quelli che dovettero prenderne il posto dopo che era stata rasa in gran parte al suolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale e ciò che costruì la DDR (e come). A partire dalle parole. Un esempio su tutti siano i punti di attraversamento che avevano nomi diversi sui due lati. A Ovest si chiamavano checkpoint, a significare solo un punto di controllo; a Est invece Grenzübergangsstelle, che tirava in ballo il concetto di vero e proprio confine. Il modo in cui le parole venivano usate dalla propaganda dell’uno e dell’altro lato costruiva la città forse più degli operai nei cantieri di edifici non meno simbolici, quando l’edilizia diventò
strumento di autorappresentazione e concorrenza, facendo sorgere nella Berlino del dopoguerra due modelli antitetici di città.
In uno di questi edifici sorti lungo Karl-Marx-Allee ho brevemente abitato. Guardavo fuori dalla finestra e osservavo una visione precisa, di cui soltanto dopo questa lettura mi sono resa pienamente conto. Nel corso del libro attraversiamo la nuova capitale socialista percorrendo Frankfurter Allee e Karl-Marx-Allee dall’Archivio Centrale della Stasi fino ad Alexander Platz; scopriamo la stratificazione storica del quartiere Mitte; esploriamo la “Germania di Pankow” esplorando il quartiere che ospitava i più alti esponenti del regime fino a raggiungere la piazza 9 Novembre 1989 dove si radunò la prima folla che tentava di passare a Ovest su Bornholmer Straße; infine scopriamo la città degli Alleati, come funzionavano i checkpoint ai confini, come si raggiungeva la Germania e se ne partiva (chi poteva), i campi di accoglienza per chi fuggiva e l’aeroporto che sostenne il ponte aereo durante il Blocco di Berlino.
Se questo brandello di storia europea ti appassiona, ti consiglio anche il podcast 1989 Wind of Change di Riccardo Gazzaniga che racconta, anche attraverso la musica, la lunga storia che condusse a quell’anno cruciale.
Per visitare la Berlino divisa e riunificata:
Dove: Berlino
Titolo: Divisione e riunificazione. Itinerari storici nella Berlino della Guerra Fredda
Autorə: Francesca Zilio
Editore e anno: Villa Vigoni Verlag 2020
Genere: storia, guida di viaggio
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