Ho letto Avventure in Africa ascoltandolo su Audible nella lettura di Francesco Meoni durante le mie scarpinate in solitaria, contesto che trovo perfetto per un libro di viaggi. Io cammino tra luoghi familiari, con il consueto passo, ma nel frattempo arrivo lontanissimo. In questo caso in Mali, Senegal e Mauritania.
Il volume riunisce nove taccuini e del taccuino riempito di impressioni, appunti e note volanti ha tutto il carattere. Gianni Celati vi racconta un viaggio compiuto nel 1997 insieme all’amico Jean Talon. Lo scopo originario di quella partenza era girare un documentario sui guaritori dogon dell’alto Mali che non vedrà mai la luce. Si vede molto altro, però, tra queste pagine.
Di fianco alle descrizioni di quel che Celati vede e vive ci sono riflessioni sulla vita, e specialmente sulla vita in comune, con continui paragoni tra il brandello d’Africa che attraversa e l’Europa. Non è mai un confronto da turista, c’è a monte una riflessione profondissima sulle differenze tra culture distanti non solo geograficamente. Ma che rendono sempre possibile l’incontro.
Di incontri infatti questo libro è letteralmente costellato. Ci sono i turisti occidentali che Celati descrive non senza ironia, raccontandoli tronfi o spaesati ma irrimediabilmente riconoscibili a grande distanza. E ci sono le persone del posto che li aiutano, o a volte provando ad aiutarli li ostacolano, lungo il tragitto. Emergono personaggi talmente meravigliosi che ti viene voglia di incontrarli tu stesso.
Il punto di vista è sempre quello soggettivo di Celati ma come se fosse distanziato da sé, a descriversi come colui che scrive quello che ha osservato. Questa doppia distanza contraddice l’immediatezza dei taccuini ma al tempo stesso aggiunge profondità visuale.
Il viaggio è lungo e articolato, reso complicato dalla diversa concezione del tempo che i due amici si trovano a dover accettare, o dalla mancanza di mezzi di trasporto, o da un invito a fermarsi qualche giorno di più. E così si moltiplicano le occasioni di incontro, osservazione, riflessione.
Lo scrittore è un osservatore che tenta di sottrarsi ogni volta che può alle narrazioni stereotipate e all’etichetta da turista. Nel contempo si adatta con buona grazia a ogni difficoltà considerandola il mezzo più autentico, benché scomodo, per sbirciare dentro al pezzo di mondo che sta percorrendo senza filtri né ingenuità.
Dove: Mali, Senegal, Mauritania
Quando: 1997
Titolo: Avventure in Africa
Autorə: Gianni Celati
Editore e anno: Feltrinelli 2000
Genere: diario di viaggio
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