Seguo Loredana Lipperini da molti anni e in molti modi e mi interessa sempre quello che fa, che siano libri o radio. Mi incuriosiva dunque anche il suo sguardo su Roma in questo volume che definisce subito il punto di vista: una geografia sentimentale. L’approccio sentimentale è quello che preferisco anche io quando mi avvicino ai luoghi, di persona o tra le pagine. Mi interessa capire non solo quello che hanno da dire e da dare ma pure quello che ti chiedono, che ti suscitano dentro, le associazioni di idee e le suggestioni che ti riportano ad altri luoghi, pensieri, ricordi.
Roma per me è zeppa di ricordi legati alla mia famiglia e mi piace vedere il modo in cui si intreccia a quelli delle altre persone. I ricordi di Loredana Lipperini riguardano la sua vita personale ma anche quella di tanti altri abitanti di Roma, che siano aviti, trapiantati da altri luoghi o solo temporanei. Io a Roma non ci ho mai vissuto, ci sono sempre stata di passaggio, anche se molte volte e molto spesso. Eppure ho sempre percepito facilmente quello che tutti dicono: Roma la ami e la odi, allo stesso tempo. Per motivi diversi ma con una intensità che ti consuma.
Ho ritrovato questa verità anche in questo libro che resta in bilico tra memoir e reportage. Il punto di vista, lo dice il titolo, si posiziona al bordo e fa scoprire come lo sguardo al margine cambi tutte le carte in tavola quando si racconta un luogo. Al tempo stesso quello sguardo si punta anche sul margine, e lo racconta. C’è tanto spazio anche per vicende romane di cronaca che Lipperini ha visto con i suoi occhi o vissuto sulla sua pelle e che hanno cambiato il suo rapporto con la città.
Dove: Roma
Quando: anni recenti
Titolo: Roma dal bordo. Una geografia sentimentale
Autorə: Loredana Lipperini
Editore e anno: Bottega Errante Edizioni 2022
Genere: memoir e reportage
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