È mia abitudine, come sospetto tua dal momento che sei qui, leggere sempre qualche libro che parla di, o è ambientato nel, paese nel quale viaggerò o desidero viaggiare. A volte però è vero il contrario: leggo un libro e mi viene una voglia bruciante di correre laggiù anche se non ci avevo mai pensato prima. Proprio quello che è accaduto in questo caso. Il paese è la Romania e più precisamente la regione del Maramureș (ma con un po’ di Transilvania, anche).
William Blacker era un giovane viaggiatore inglese quando partì per la Romania subito dopo la caduta del Muro di Berlino. Voleva esplorare la regione già attraversata Patrick Leigh Fermor (che di questo libro diceva “va tenuto vicinissimo al cuore“). Ispirato da quel gran viaggiatore che fu Fermor che ne aveva parlato in Fra i boschi e l’acqua, nel 1990 Blacker riempì lo zaino e andò. Progettava di fermarsi qualche mese ma restò impigliato nell’amore per il Maramureș, la regione più remota della Romania, all’estremo Nord, un luogo che viveva ancora in un tempo remoto. E in parte è ancora così che l’ho trovato 25 anni dopo.
Blacker ha fatto quel che ogni viaggiatore dovrebbe fare per capire un luogo e chi ci abita: ascoltare il ritmo della vita, adattarvisi. Ha vissuto con una famiglia del posto, che in un certo senso lo ha adottato, e ne ha imparato le usanze, ma soprattutto il cuore. Ne è diventato parte, per un po’. Poi, perdutamente innamorato di una ragazza rom, si è spostato più a sud sconfinando in Transilvania e imparando un’altra vita ancora. Che poi è il senso di ogni viaggiare: vivere più vite e comprendere quelle altrui.
Se ti scappa la voglia di andare in Romania comincia da qui
Dove: Maramureș e Transilavania
Quando: dopo la caduta del Muro di Berlino
Titolo: Lungo la via incantata
Autorə: William Blacker
Traduzione: Mariagrazia Gini
Editore e anno: Adelphi 2012
Genere: narrativa di viaggio
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