Nonostante i suoi molti viaggi per terre lontane Alberto Arbarsino non ha trascurato l’Europa dove ha viaggiato negli anni ’50 come corrispondente per diverse testate. A Parigi, meta dei reportage contenuti in questo volume, incontra e poi racconta i mostri sacri che vivono in città.
Qualcosa di simile, ma in salsa americana, avrebbe fatto alla fine dello stesse decennio negli Stati Uniti raccontando poi in America Amore alcuni viaggi sulle due coste statunitensi e gli incontri con i personaggi di spicco dell’epoca, dal cinema alla letteratura, dalla musica al teatro. Così Arbasino esercitava la propria inesauribile curiosità e metteva alla prova una formula narrativa che si rivelò vincente. Lo era già in queste corrispondenze dalla Ville Lumière.
La Parigi di metà ‘900 era ancora piena di fermenti culturali e artistici e i personaggi che la popolavano non sapevano di essere gli ultimi esponenti di una stagione leggendaria. C’erano Queneau e Renoir, Henry Miller e Cocteau, Céline, Mauriac, Klossowski, Simenon. E nessuno si tirò indietro né davanti a una confidenza né di fronte alla possibilità di sollevare una polemica.
Arbasino, allora giovanissimo scrittore poco più che ventenne, li incontrò tutti e di tutti tracciò un ritratto indimenticabile disegnando nel contempo il ritratto della città in quegli anni mentre descriveva anche appartamenti, ricevimenti, case editrici, redazioni, club, mostre, teatri, università e festival che facevano da sfondo a ogni incontro.
Un viaggio nella Parigi anni ’50
Dove: Parigi
Quando: anni ’50
Titolo: Parigi o cara
Autorə: Alberto Arbasino
Editore e anno: Adelphi 1995
Genere: reportage, articoli
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