Il modo in cui viaggiava Alberto Moravia emerge da tutti i suoi reportage, e furono molti, ed essenzialmente si può riassumere in un atteggiamento di completa apertura verso l’altro e l’altrove. Non gli interessavano gli itinerari turistici, li considerava una recita apparecchiata per evitare la fatica al turista. La fatica non lo spaventava, al contrario diventava spesso la cifra dell’autentico. A proposito di questo libro ha detto:
Questo libro è stato scritto nel modo seguente: viaggiando in Africa per svago e desiderio di estraneamento, senza fare inchieste né ricerche né nulla di tutto ciò che, quando si ha intenzione di scrivere su un viaggio, si fa “apposta”. In Africa ho voluto portare soltanto me stesso, così com’ero, con la cultura e l’informazione di cui già disponevo e niente di più. Se ho letto dei libri sull’Africa l’ho fatto per curiosità, non per crearmi una competenza, d’altronde impossibile. Insomma si tratta di un libro di impressioni; cioè della storia di una felice e invaghita disponibilità.
Una dichiarazione vera per l’Africa come per ogni altro suo viaggio, ma nel caso dell’Africa – e specialmente dell’Africa Nera – un po’ di più. Dacia Maraini, la compagna di vita con cui viaggiò per il mondo e in particolare in Africa – spesso anche insieme a Pier Paolo Pasolini, ha raccontato che c’era in lui un bisogno di scoprire un mondo “che ancora portasse i segni del passato”. Perciò ogni viaggio si trasformava anche in un viaggio nel tempo in luoghi dove sembrava che la vita stesse appena cominciando, in cui immergersi, vergini, per scoprire e capire attraverso l’esperienza diretta, immediata, non mediata.
In Africa con Moravia
Dove: Africa
Titolo: A quale tribù appartieni?
Autorə: Alberto Moravia
Editore e anno: Bompiani 2001
Genere: reportage
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