Ci sono posti al mondo in cui non sono mai stata con il corpo ma che ho visitato in altri modi attraverso i libri. Uno di quei posti è l’Armenia. Il primo libro che ho letto – era il 2004, era appena uscito, ricordo dove lo acquistai e dove lo lessi – è quello che per moltissimi ha rappresentato il primo approccio con quel paese e la sua più immane tragedia.
Non ho mai smesso di tornarci ogni volta che sia stato possibile. Oggi ti consiglio 9 libri sull’Armenia che raccontano alcune sfaccettature di una terra e un popolo le cui vicende, pur lontanissime da me nel tempo e nello spazio, mi hanno sempre commosso. Quando sarà possibile tornare a spostarsi ti suggerisco anche una gita a San Lazzaro degli Armeni, nella laguna di Venezia, un luogo che pare sospeso nel tempo ma che è custode di memoria nonché uno dei più importanti centri di cultura armena al mondo.
La masseria delle allodole – Antonia Arslan
Il libro a cui alludevo, il mio primo contatto con la letteratura armena o sull’Armenia, è proprio questo di Antonia Arslan. Solo anni dopo trovai il coraggio di leggere anche il seguito, La strada di Smirne. Mi aveva colpito tanto in profondità che non riuscivo nemmeno a pensare di tornare a quella storia così dolorosa. Poi vidi il film del 2007 dei fratelli Taviani e mi rimisi in cammino per quelle strade polverose. Il libro non ha bisogno di presentazioni, è notissimo e forse il più letto sull’argomento del genocidio armeno. C’erano versi di Antonia Arslan sulle pareti del chiostro di San Lazzaro degli Armeni a cui accennavo prima, tratti dalle Elegie armene:
Fiaccole fiaccole spente
in quieta fila nella notte anatolica.
Anime, anime lungo la strada,
in fila ordinata nel nulla.
Flauti di ossa suonano
canzoni di casa e cortile
tenere storie di cose.
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Il libro dei sussurri – Varujan Vosganian
Armeno di Romania, l’autore racconta la storia di un popolo attraverso i suoi ricordi d’infanzia. È un racconto per frammenti, affidato alla memoria e perciò incompleto e senza ordine cronologico, fatto di sussurri che arrivano da lontano. La storia inizia a Focsani. Varujan bambino ascolta le storie di alcuni vecchi armeni nascosti in una cripta per parlare senza timori, sfoglia i libri antichi e le fotografie del nonno, si inebria degli aromi della casa di nonna. E noi con lui. Inizia così una storia di fughe, guerre, viaggi, avventure, amori e vite spezzate o compiute solo altrove, dopo molto tempo e molta storia. È un libro indimenticabile.
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A cavallo del vento. Fabie d’Armenia – Sonya Orfalian
Le fiabe in Armenia iniziano così: c’era o non c’era. In tutte le lingue, con piccole variazioni, c’è una formula che funge da chiave d’accesso a un mondo dove la realtà si sospende e prende vita la fiaba. Questo libro racconta alcune delle più belle fiabe armene che Sonya Orfalian ha raccolto e riscritto. Sono fiabe antiche, tramandate oralmente dalla figura dell’ashugh, il poeta itinerante che canta le sue storie accompagnandosi con uno strumento. Sono storie che hanno rischiato di sparire insieme al popolo che le ha immaginate ma che hanno saputo resistere al tempo e alla diaspora.
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La restauratrice di libri – Katerina Poladjan
L’autrice è nata a Mosca ma vive in Germania e ha origini armene. Anche la protagonista del libro, che si trova a Erevan per restaurare una antica Bibbia che ha attraversato i secoli fino ad arrivare nelle mani di una famiglia armena nel 1915. I suoi ultimi proprietari sono stati due fratelli in fuga dal genocidio. Incuriosita dal libro su cui sta lavorando, segue le tracce di una storia che è anche quella della sua famiglia.
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Mia nonna d’Armenia – Anny Romand
Si legge col fiato sospeso in poche ore (una notte d’insonnia, nel mio caso) ma te lo ricordi a lungo. Non è un romanzo ma neanche un diario anche se alterna stralci dal vero diario della nonna dell’autrice, che al genocidio armeno scampò attraverso molte peripezie, e memorie della nipote che ricorda i racconti della nonna e episodi della sua vita con lei da piccola. Quando non parla la nonna attraverso i frammenti del suo diario, lo sguardo è quello della bambina. Si crea così un dialogo a tre voci – la nonna, la bambina, l’autrice adulta che le orchestra – per tratteggiare la vita di una famiglia inscritta nella più ampia vicenda del popolo armeno e della Storia che lo ha travolto e quasi spazzato via.
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I quaranta giorni del Mussa Dagh – Franz Werfel
A questo libro sono arrivata perché Antonia Arslan lo cita nel suo. È un romanco storico scritto da un autore boemo e racconta il piano di sterminio degli armeni cristiani progettato dal governo dei Giovani Turchi. Uscito nel 1933, questo libro riaccese il dibattito dell’opinione pubblica internazionale sul genocidio armeno. Il cuore della storia è la resistenza di una piccola comunità armena ai piedi del monte Mussa Dagh quando 7 villaggi e 5000 persone si opposero alla minaccia turca e riuscirono a contrastarne l’assalto per 40 giorni.
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Nelle rovine – Zabel Yessayan
L’autrice fu testimone diretta delle atrocità commesse dagli ottomani sugli armeni di Cilicia nel 1909 dove si recò insieme a una delegazione di osservatori per documentare una parte della storia meno raccontata, quella del Massacro di Adana. Cammina tra le rovine, letteralmente, e ascolta le storie strazianti dei sopravvisuti che poi racconta in questo libro crudo e ferocissimo. In italiano lo ha pubblicato Pequod nel 2008 ma è quasi ovunque introvabile. Esiste però la versione in inglese.
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Heranush, mia nonna – Fethiye Çetin
L’autrice non sospettava neanche che le origini di sua nonna, musulmana, non fossero turche. Fino a che non ha scoperto il suo segreto: nata cristiana in un villaggio armeno negli anni in cui gli ottomani massacravano il suo popolo, fu adottata da un capitano dell’esercito turco ed ebbe un destino diverso da quello della sua famiglia dispersa. Si chiamava Heranush prima di diventare Seher. È un libro che spezza un lungo silenzio e dà voce a una storia tenuta segreta per decenni. In italiano lo pubblica Alet.
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Viaggo in Armenia – Osip Mandel’štam
Di questo libro ti ho già parlato e ho voluto includerlo in questa raccolta anche se si discosta dal resto essendo un libro di viaggio. Lo ha scritto un poeta e già questo ti anticipa in che modo ha saputo raccontare atmosfere, paesaggi, personaggi.
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