A casa mia il cinema è sempre stato tenuto in gran conto così come le storie intorno al cinema. E sui cinema. Papà mi raccontava di quando girava in Vespa a portare le pizze (cioè le pellicole) da un cinema all’altro e così entrava gratis a tutte le proiezioni. E spesso le vedeva da quella cabina da cui partiva la magia che su di me ha sempre avuto un fascino senza fine, per i racconti di papà prima ancora che da Nuovo Cinema Paradiso. Alberto Sordi però ho imparato ad amarlo da adulta. Perché mi riusciva più facile capire i suoi personaggi derelitti così pieni di sfumature. Non era più solo l’attore che mi faceva ridere. Mi faceva pensare. E soffrire. E quindi capire quelle sofferenze che io non avevo conosciuto.
Perciò è stato con un misto di religioso rispetto e immensa curiosità che ho aperto questo libro: A Roma con Alberto Sordi? Me te magno! Il ruolo che Roma ha avuto e ha nella mia vita, la passione per il cinema italiano degli anni ’50 e ’60, un personaggio che è una indubbia icona e la mano di Nicola Manuppelli che già conoscevo per aver frequentato le sue traduzioni americane ma anche perché sulla Roma del cinema (ma degli anni ’70) ha scritto un romanzo, intitolato appunto Roma. C’erano tutti gli ingredienti per farmi contenta. E infatti.
Il libro procede scegliendo una narrazione che mescola momenti contemporanei, mentre l’autore fa le sue ricerche, sfoglia i documenti che ha raccolto, incontra persone, descrive le fotografie che ha trovato; e momenti del passato, che ci portano nella Trastevere negli anni ’20 dove Sordi è nato e cresciuto, al Quadraro che iniziava a frequentare quando faceva la comparsa a Cinecittà, ai teatri d’avanspettacolo nel centro di Roma degli anni ’40, dove gli spettacoli si facevano alle due del pomeriggio perché si era in piena guerra e c’era il coprifuoco. Fino al successo, tanto inseguito e a lungo sfuggente, ma infine acchiappato. E meritato.
Tutto è condito da gustosissimi aneddoti sulle burle che Sordi tirava ai suoi colleghi e amici e sui personaggi che ha incontrato e con cui ha stretto collaborazioni durate decenni – Fellini, De Sica, lo sceneggiatore Sonego: è un tuffo in un’epoca perduta del cinema italiano e il libro lo leggi col taccuino a fianco per appuntarti tutti i film che vuoi rivedere o che sono sfuggiti ai tuoi radar perché ingiustamente dimenticati.
Girare per Roma alla ricerca dei luoghi di Sordi è un’esperienza che avevo fatto solo riconoscendoli nei suoi film. Questa volta ho fatto il percorso inverso: sono partita dalle descrizioni del libro e di tanto in tanto fermavo la lettura per rivedere certe scene. Ma poi dal rivedere una scena al voler rivedere tutto il film il passo era tanto breve che per leggere questo volume alla fine ci ho messo settimane. Ho voluto (re)immergermi in quelle atmosfere, riviverle e ripercorrere Roma per l’ennesima volta ma in un modo ancora nuovo.
La Roma di ieri e di oggi con una guida d’eccezione:
Dove: Roma
Quando: dal 1920 a oggi
Titolo: A Roma con Alberto Sordi. Da Trastevere a Kansas City
Autorə: Nicola Manuppelli
Editore e anno: Giulio Perrone Editore 2020
Genere: saggio
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