Dei libri che leggo parlavo su Instagram, ma si perdono anche se li salvo in evidenza. Registravo le mie letture pure su Goodreads prima che togliessero agli utenti la possibilità di inserire le schede. Perciò da Marzo sono tornata a carta e penna per registrare i miei viaggi di carta. Poi mi sono ricordata questa sezione Diario nata per ospitare recap tematici del sito o articoli che non trovavano posto altrove. Tornare a scrivere un blog personale è strano, ma anche eccitante. Il primo lo aprii su Blogger.com nel 1999. Sembra un secolo fa perché lo era.
Non ho ancora deciso come usare questo spazio in modo organizzato ma ho imparato che “fatto è meglio che perfetto” perciò eccoci. Nei post Viaggi di carta condividerò le mie letture perché restino disponibili per chi vuole segnarsi un titolo o ritrovarlo. I libri di viaggio, invece, finiscono come sempre sulla mappa con un post dedicato.
Cominciamo in medias res con gli ultimi libri di cui non ho ancora parlato da nessuna parte. Poi diventerà un appuntamento fisso.
Strega comanda colore di Chiara Tagliaferri, Mondadori 2022
Questo libro l’ho ascoltato dalla stessa autrice su Storytel. Ero sicura che lo avrei apprezzato ma non credevo tanto. In certi momenti dicevo a voce alta “pure io!” ma al di là dei momenti di identificazione mi sono piaciute la scrittura, la potenza delle immagini, la stregonesca femminilità che emerge da ogni pagina e la struttura che salta da un momento all’altro della storia senza ordine cronologico, perché è proprio così che ricordiamo la vita e la raccontiamo.
Roma dal bordo di Loredana Lipperini, Bottega Errante 2022
Mi incuriosiva lo sguardo su Roma di Lipperini e pure l’approccio sentimentale alla geografia che è il modo in cui anche a me piace avvicinarmi ai luoghi: cosa hanno da darti e dirti, cosa provi per loro, in che modo cambiano i tuoi sentimenti nel tempo e nello spazio. Roma si ama e si detesta allo stesso tempo e con la stessa intensità, anche se per ogni persona cambiano i motivi. In questo libro cercavo, e ho trovato, un punto di vista diverso. È legato a un’esperienza personalissima – quella di Lipperini – ma prova a indovinare una direzione e getta luce anche sull’universale, che poi è quello che chiediamo alla letteratura. Roma è letteratura comunque la si racconti, pure con un memoir che sconfina nel reportage.
Questo libro è anche sulla mappa, lo trovi qui.
Cosa resta della notte di Ersi Sotiropoulos, Nottetempo 2019 traduzione Andrea Di Gregorio
Kavafis è il più noto poeta greco e non era neanche greco di Grecia, nato ad Alessandria d’Egitto da greci di Turchia e cresciuto a Londra. Eppure indubbiamente greco. Qui lo seguiamo per le vie di Parigi al termine di un viaggio in giro per l’Europa nel 1897. Tra queste pagine si dipana un altro viaggio, quello interiore del poeta che cerca la sua strada creativa, insegue i suoi fantasmi o ne fugge onde poi ritrovarsene circondato e catturarli nei suoi versi. Un ritratto insolito ma bello del poeta e un tuffo nel tormento creativo di un artista.
La via delle sorelle di Gaia Manzini, Bompiani 2023
“Le amiche mi salvavano da me stessa e mi indicavano la strada” scrive l’autrice in questo memoir che parla di amiche, le sue, ma anche di amicizia tra scrittrici e delle scrittrici che sono state e sono amiche per noi che le leggiamo. Mi ci sono imbattuta per caso cercando altro e la sensazione è stata quella di incappare in una fontana dopo una corsa: una bevuta rinfrescante di cui avevo bisogno senza saperlo fino a quel momento.
Oriana. Una donna libera di Paola Cannatella e Giuseppe Galeani, Rizzoli 2022
Oriana Fallaci ha sempre voluto raccontare da sé la propria storia e non credo avrebbe approvato un fumetto su di lei. Qui a raccontare la sua storia è proprio lei che, sigaretta d’ordinanza alla mano, rievoca l’intera sua vita, i suoi libri, avventure e dolori, amori e fallimenti. Fino alla fine, con gli esiti che l’hanno resa invisa a molti (neanche io approvo certe sue derive) ma con tutta la forza dell’onestà che l’ha sempre contraddistinta. Mi ha fatto venire voglia di leggere Un cappello pieno di ciliege (senza la i, alla toscana, come volle lei) che è la storia romanzata della sua famiglia. Un romanzo incompiuto e postumo. Neanche questo avrebbe approvato.
La foto di apertura è di Patrick Tomasso/Unsplash
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