Oggi si parte con le orecchie tra i miei Viaggi Sonori dell’ultimo mese: ecco i 5 podcast che consiglio. La puntata precedente è qui.
Isole d’inverno di Graziano Graziani, RaiPlaySound
In quattro puntate esploriamo altrettante isole nella stagione in cui sono frequentate solo dagli abitanti, da vento e onde e dalle storie che restano impigliate allo scoglio quando tutti se ne vanno. Pellestrina, Giglio, Carloforte e Stromboli sono le mete di questi brevi viaggi da 15 minuti l’uno. Stromboli è la sola su cui sia stata davvero, del Giglio e di Pellestrina conoscevo alcune storie ma l’isola di San Pietro è stata una scoperta.
Linea Bianca di Natalie Norma Fella e Alessandro Cattunar, Quarantasettezeroquattro
Avevo questo podcast in lista da mesi ma volevo avere il tempo di sentirlo concentrata come meritava, perché Gorizia l’ho conosciuta divisa, da ragazzina, in viaggio con i miei. Sono contenta di avergli dedicato spazio e attenzione anziché ascoltarlo facendo altro. Sono quattro puntate ricche di testimonianze e punti di vista, attente a tenere conto di tutto (e tutti). Mi piacerebbe tornare in città adesso, vedere com’è diventata tanti anni dopo quella mia prima volta, a inizio anni ’90.
The Retrievals di Susan Burton, Serial e NYT
Serial è una garanzia, il marchio New York Times pure. La storia è scioccante. Parla di centinaia di donne in cura in una clinica della fertilità di Yale che si sono ritrovate a subire un atroce trattamento che sconfina né più né meno che nella tortura. Un’inchiesta in cinque puntate che dà voce a molte donne coinvolte e si interroga su errori e orrori del sistema sanitario ma anche su una questione mai abbastanza affrontata: al dolore delle donne non crede nessuno, viene sistematicamente minimizzato e quasi sempre liquidato come esagerazione.
Il mondo invisibile di Alessandro Mele
Sembra incredibile che un podcast, nato per essere ascoltato, possa raccontare l’illustrazione (ma c’è un account Instagram che integra con le immagini). Sono interviste a illustratori contemporanei che raccontano il loro lavoro, il loro immaginario, tragitto e direzione. Sto ascoltando le puntate a saltare. La prima è stata Sonia Maria Luce Possentini che seguo da anni ma che pochi mesi fa, a un evento letterario a Zafferana, mi ha fatto innamorare anche del suo cuore, oltre che della sua mano, citando una poesia di Pavese. Tra gli altri ci sono Lorenzo Mattotti e Beatrice Alemagna. Al momento sono 16 gli episodi disponibili, corrispondenti ad altrettante interviste.
Amare parole di Vera Gheno, ilPost
Vera Gheno non ha bisogno di presentazioni e l’editore è ilPost dunque sulla qualità non piove. Gli argomenti sono quasi sempre attuali, prendono spunto da episodi di cronaca o dibattiti in corso per riflettere sulle parole, come le usiamo, perché le scegliamo (spesso, aggiungo io, male o con poca consapevolezza) e perché contano – perché sono le parole che danno forma al mondo, mentre lo rappresentano. Sono riflessioni da 10-15 minuti, piene di spunti.
La foto di apertura è di C D-X/Unsplash