Tornano i Viaggi Sonori con cui ogni mese ti racconto 5 podcast che ho ascoltato, mi sono piaciuti e ho deciso di consigliare. I precedenti sono tutti qui.
Fontecupa di Massimiliano Griner e Antonella Bolelli Ferrera, Lucky Red
Nel mare magnum del true crime, più o meno accurato, che popola le piattaforme di podcasting, ho scovato questo documentario prodotto da Lucky Red, che ora fa pure podcast. Il caso è quello di Arce dove la diciottenne Serena Mollicone è stata trovata uccisa nel 2001, in un bosco noto come Fontecupa. Sono 9 episodi da 40 minuti che raccontano le prime indagini, la riapertura del caso, troppe vite distrutte e il controverso processo del 2022 che finì con una generale assoluzione. Il podcast è ricco di testimonianze dalla viva voce di chi fu coinvolto o se ne occupò.
Tyranny di Antonio Losito, Will
Parto con una premessa: a me i podcast apertamente o incidentalmente comici non piacciono, non so neanche dirti precisamente perché. In genere tutto quello che si affanna a far ridere per forza a me fa l’effetto opposto, tra il disinteresse e il fastidio. Perciò ammetto di aver cominciato a sentire Tyranny con aspettative basse e un pregiudizio già bello convinto di sé. Invece mi è piaciuto tantissimo e ho ascoltato tutte le puntate nel giro di pochi giorni. Parla di tiranni, delle loro nefandezze ma anche dell’aspetto grottesco delle loro azioni. Se non fosse che quelle azioni distruggono la vita di milioni di persone, ci sarebbe proprio da ridere.
Antennae di Francesca Berardi, Alessandro Bernard, Agnese Cornelio e Massimo Carozzi, Sara Poma, Marco Stefanelli, RaiPlaySound
Ho messo questo podcast tra quelli salvati su RaiPlaySound più di un anno fa, ma rimandavo sempre l’ascolto. Tendenzialmente preferisco i podcast che raccontano storie vere a quelli che vanno nella direzione della fiction (che pure offre un campo enorme di possibilità ancora tutte da esplorare).
Ho iniziato ad ascoltare la puntata di Sara Poma attraversando un piccolo parco con alberi altissimi. Tenevo il podcast a basso volume così da sentire pure le fronde degli alberi che frusciavano nel vento. Sembra che non ci sia relazione tra le due cose e invece sì. Il podcast collettivo parte da un luogo immaginario, l’Archivio Dendrosonico di Genova, che custodirebbe la memoria degli alberi, quello che hanno sentito e registrato lì dove sono piantati. Il racconto di Sara Poma è ambientato a Milano, sul lungo dove una volta sorgeva un cedro che ha conservato memoria degli anni della contestazione. Le altre puntate, sono 5 in totale, le lascio scoprire a te.
Ci vuole fegato di Michele Catalano, PianoZero Media
C’è un podcast sulla corsa anche questa volta. Ma stavolta non è un podcast tecnico, che parla di gare, preparazioni, tabelle. È il racconto personale di qualcuno che un giorno si è messo in testa di provare a correre scontrandosi con il muro del fiato che manca, la sensazione di morire prima di riuscire a compiere un km di fila di corsa, le scarpe sbagliate e tutto quello che rema contro. Ma quando cominci, se tieni duro abbastanza da accorgerti che in fondo resterai vivo, non smetti più perché la corsa ti dà più di quello che sembra toglierti. Michele Catalano racconta tutto come in un diario sonoro con il suo accento romano che – sì, è lui stesso a dirlo nel podcast – a molti ha ricordato Zerocalcare. Sono 7 brevissime puntate.
Cara è la fine di Rocco Rossitto, micros festival
Rocco Rossitto forse lo conosci già per la sua newsletter Una cosa al giorno. O forse per micros, un festival piccolissimo. Alla sua terza edizione ha preso la forma di un podcast che affida a varie voci il compito di dire le ultime parole dell’ultimo libro letto, lì dove arriva la fine. Sono 17 contributi (+ 6 extra) della durata di circa un minuto l’uno. Mi è piaciuto sentirlo tutto in fila: mi ha dato l’impressione di un puzzle che, pur componendosi di pezzi casuali e non correlati tra loro, restituiva comunque un certo senso di compiutezza.
La foto di apertura è di C D-X/Unsplash